Adozioni, linee guida della Regione

La Regione Toscana, con deliberazione di Giunta Regionale 27.12.2016 n. 1369, ha approvato le Indicazioni metodologiche in materia di interventi di sostegno nell'adozione nazionale ed internazionale, per le fasi dell'attesa, dell'affidamento preadottivo e del post-adozione.

Con questo documento la Regione intende fornire ai servizi territoriali di area sociale e sanitaria coinvolti nel procedimento di adozione nazionale e internazionale orientamenti metodologici e operativi per l'intervento in due fasi del percorso adottivo nelle quali le indicazioni regionali erano state finora meno presenti: l'attesa degli aspiranti genitori adottivi e il sostegno alla famiglia adottiva (affidamento preadottivo e post-adozione).

Le linee guida rappresentano l'ultima parte di un percorso di revisione degli strumenti in materia di adozione adottato dalla Regione, che ha interessato anche la fase della valutazione dei genitori adottivi (si vedano, a questo proposito, le Indicazioni metodologiche per lo studio di coppia finalizzato alla valutazione e all'accompagnamento per l'idoneità nell'ambito del procedimento di adozione nazionale e internazionale, approvate con deliberazione di Giunta Regionale 26 agosto 2013 n. 702).

Le Indicazioni metodologiche in materia di interventi di sostegno nell'adozione nazionale ed internazionale, per le fasi dell'attesa, dell'affidamento preadottivo e del post-adozione completano, dunque, la serie di interventi messi in atto dalla Regione per rivedere e aggiornare il sistema complessivo delle adozioni.

Le indicazioni riportate nell'Allegato A alla deliberazione di Giunta Regionale 27.12.2016 n. 1369 sono state elaborate con il contributo di un gruppo di lavoro multidisciplinare, rappresentativo dei diversi soggetti impegnati nel percorso adottivo, attivato dalla Regione con la consulenza tecnico-scientifica del Centro regionale.

Nelle linee guida si sottolinea l'importanza del ruolo dell'équipe integrata - che, compatibilmente con le caratteristiche organizzative dei singoli territori, acquisisce e mantiene esperienze e competenze professionali specialistiche - e della collaborazione e integrazione tra servizi territoriali, centri adozione ed enti autorizzati.

La collaborazione e l'integrazione tra servizi, centri adozione ed enti autorizzati, si spiega nel documento, sono elementi centrali «per migliorare l'efficacia e l'efficienza degli interventi nelle diverse fasi del percorso adottivo e per garantire continuità alle diverse azioni di accompagnamento rivolte alle famiglie. I modelli di lavoro praticati devono quindi essere condivisi e integrati anche al fine di garantire la circolarità delle informazioni».