Appartamenti per l'autonomia, report del Centro regionale

È online il report del Centro regionale Appartamenti per l'autonomia. Monitoraggio dei progetti sperimentali in attuazione della delibera di Giunta regionale Toscana n. 400/2015.

Il report presenta le informazioni e i dati del monitoraggio dei progetti sperimentali “appartamenti per l'autonomia”, realizzato dal Centro regionale. Informazioni e dati raccolti al 31 dicembre 2015, termine del primo step di monitoraggio.

Il percorso sperimentale della Regione Toscana dedicato agli “appartamenti per l'autonomia” è finalizzato a sostenere i bisogni di inserimento sociale, educativo e di avvio al lavoro di ragazzi disagiati vicini alla maggiore età o neomaggiorenni presi in carico dai servizi pubblici dei Comuni, sia italiani che stranieri.

Di seguito si riportano alcune informazioni e alcuni dati del report.

Il primo bando ha portato all'attivazione di 14 strutture, 8 delle quali nel Comune di Firenze, che al 31 dicembre 2015 hanno accolto 79 ragazzi e ragazze tra i 16 e i 21 anni. Nella grande maggioranza dei casi si tratta di minori stranieri non accompagnati (57 msna presenti al 31 dicembre 2015 a cui si aggiungono 17 già dimessi), con un'età compresa tra i 16 e 17 anni. Non mancano comunque ragazzi e ragazze accolti negli appartamenti per l'autonomia dopo la dimissione da altre tipologie di struttura per minori (2 italiani e 3 stranieri), per facilitare il percorso verso la vita autonoma. Limitato il numero dei maggiorenni (7 ragazzi).

Per la maggior parte dei ragazzi (63 sui 74 rispetto ai quali è stato compilato il questionario) è stato elaborato un Progetto educativo individualizzato (PEI), che prevede una serie di attività volte a sostenere i ragazzi accolti nel percorso verso l'autonomia, proposte anche sulla base di un bilancio delle competenze (elaborato per oltre la metà dei ragazzi accolti) e delle risorse disponibili sul territorio. Si tratta di attività differenziate per ogni struttura, finalizzate in primo luogo all'acquisizione di competenze trasversali, come la conoscenza della lingua italiana, ma anche la gestione dell'appartamento, la conoscenza del territorio di riferimento o le modalità di spostamento all'interno della città, e secondariamente volte all'acquisizione di competenze specifiche, soprattutto con il fine dell'inserimento lavorativo.

La maggior parte dei ragazzi (65 casi) è stata inserita in un percorso scolastico o di formazione professionale; ad altri sono state proposte esperienze di inserimento lavorativo. In 12 casi sono stati attivati stage o tirocini (retribuiti o non). Tuttavia, nonostante le valutazioni positive espresse dagli operatori rispetto all'acquisizione di competenze tecniche e professionali, allo sviluppo di competenze relazionali e alla motivazione al lavoro dei ragazzi che hanno partecipato a stage e tirocini, solamente un ragazzo ha ottenuto un contratto di lavoro/apprendistato al termine del tirocinio.  

Non manca la proposta di attività finalizzate alla socializzazione e all'inclusione sociale, che risultano particolarmente rilevanti se si considera quanto la rete di sostegno esterna alla struttura può avere un ruolo determinante, terminato il periodo di accoglienza, nel reperimento di soluzioni abitative o lavorative. Dei 76 ragazzi accolti 58 hanno partecipato ad attività ricreative o di socializzazione esterne alla struttura, 22 ad attività di volontariato.

All'uscita, 4 dei 17 ragazzi dimessi entro il 31 dicembre 2015 sono stati resi autonomi o semi autonomi; altrettanti sono i casi di affidamento intra o etero familiare. Per 8 ragazzi la destinazione non è nota o comunque non specificata. Tre risultano occupati a tempo determinato o comunque in attività saltuarie, altri tre svolgono tirocini retribuiti. Tra i dimessi, tutti stranieri, 12 all'uscita erano in possesso di un permesso di soggiorno per richiesta di asilo, in attesa di occupazione, per studio o per ricongiungimento familiare.

La valutazione dei referenti degli enti locali è stata in generale molto positiva, non solo per l'evidente vantaggio economico, ma anche per la specificità dei contenuti e il carattere fortemente innovativo della sperimentazione.

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