Il sistema toscano di accoglienza

La Regione Toscana ha da tempo investito sul modello dell'accoglienza diffusa dei migranti, e anche nel caso del sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, ha puntato sulla creazione di piccole strutture, progettate in modo collaborativo da Enti Locali e Terzo settore, in grado di garantire livelli di qualità in linea con gli standard elevati che caratterizzano l'accoglienza toscana di tutti i minori fuori famiglia. In quest'ottica è stata avviata la sperimentazione degli Appartamenti per l'Autonomia, che dal 2015 ha permesso di ampliare il numero di posti disponibili per i minori fuori famiglia creando una tipologia di struttura specifica per gli adolescenti (stranieri ma anche italiani) che devono acquisire specifiche competenze per dare inizio ad un proprio percorso autonomo o spostarsi presso strutture per adulti.

Scopo di questa sezione è quello di approfondire la rete delle strutture di prima e seconda accoglienza.

La Regione Toscana ha volutamente evitato di creare sul territorio regionale strutture di grandi dimensioni per la prima accoglienza (Hub), che viene invece principalmente garantita dai Centri di Pronta Accoglienza per minori già esistenti sul territorio. Tra le nuove strutture di prima accoglienza nate su impulso del Ministero dell’Interno per far fronte al flusso migratorio si segnala il progetto GULLIVER, finanziato su Fondo Fami 2014-2020. Ob. Specifico 1. In base alla legge 160 del 7 agosto 2016, per far fronte alla necessità di posti per la prima accoglienza, sono inoltre stati attivati direttamente dalle Prefetture alcuni CAS Minori (Centri di Accoglienza straordinaria destinati a minorenni). La Regione Toscana infine, per fronteggiare l'emergenza delle migliaia di migranti che approdano sulle nostre coste in condizioni drammatiche, con la delibera della Giunta Regionale Toscana 26 gennaio 2015 n. 54 consente alle strutture toscane che ospitano minori di accogliere un numero maggiore di bambini e ragazzi stranieri non accompagnati, e di aumentare temporaneamente la propria capacità ricettiva, fino al 25 per cento del numero massimo individuato nella normativa vigente.

Consulta l'anagrafica delle strutture di accoglienza della Regione Toscana e il report del Centro regionale.