Conferenza Unificata raggiunte le intese su CAV e CUAV

immagine con una ragazza con le spalle al muro sotto la scritta NO

Nel corso della seduta del 14 settembre 2022, in Conferenza Unificata, è stata raggiunta l’intesa tra il Governo, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali sui requisiti minimi dei Centri antiviolenza (CAV) e dei Centri per uomini autori di violenza (CUAV).

I due testi approvati sono stati definiti seguendo le indicazioni del Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, presentato in Consiglio dei Ministri il 21 novembre 2021 e fondato su quattro assi: prevenzione, protezione e sostegno delle vittime, punizione dei colpevoli, assistenza e promozione.

Requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio

Nell’ambito dei lavori dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica, istituito dalla legge di bilancio 2022 e costituito con decreto della Ministra per le pari opportunità e la famiglia del 12 aprile 2022, si prevede di attivare una linea di intervento volta al monitoraggio dell’Intesa e alla valutazione dell’impatto derivante dall’implementazione dei programmi di recupero, anche nell’ottica della revisione dei requisiti prevista dall’art. 12 dell’Intesa stessa.

Tra i principali elementi di innovazione, si segnalano:

  • la valorizzazione della gestione condivisa dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, tra il pubblico e il privato sociale e la determinazione di criteri stringenti in merito al livello di specializzazione di tutti i soggetti che erogano i servizi, al fine di assicurare un livello di competenza minimo nel campo della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere;
  • la valorizzazione della modalità di “lavoro in rete” svolto dai Centri antiviolenza all’interno di un sistema di risposta alla violenza coordinato a livello territoriale;
  • le indicazioni fornite per potenziare il collegamento dei Centri antiviolenza con il 1522, con i Pronto Soccorso e le Forze dell’Ordine.

Sul piano dei finanziamenti, è stata sancita l’intesa sullo schema di D.P.C.M.  relativo alla ripartizione delle risorse del “Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità” che, per l’anno 2022, ammontano a 40 milioni, di cui 30 milioni, 10 milioni in più rispetto al 2021, da assegnare ai CAV e alle Case rifugio. | Per approfondire clicca qui >>

Requisiti minimi dei Centri per uomini autori di violenza

Il testo approvato costituisce un rilevante elemento di novità, in quanto consente di dotare il settore di una disciplina specifica e di regolamentare l’accreditamento e la definizione degli standard di qualità dei servizi erogati, al fine di evitare che possano operare realtà senza la dovuta esperienza e qualifica.
L’obiettivo principale dei CUAV è quello di prevenire e interrompere la violenza, anche al fine di evitare la recidiva.

In tale direzione i CUAV sono chiamati ad attivare programmi integrati rivolti ai soggetti autori di violenza, incoraggiandoli ad adottare comportamenti non violenti, avendo sempre riguardo ad assicurare priorità alla sicurezza e ai diritti umani delle vittime, in stretto raccordo con i servizi specializzati di sostegno a queste ultime.

Fra i requisiti dei CUAV citiamo i seguenti:

  • potranno operare all’interno di un sistema di risposta alla violenza coordinato a livello territoriale (“lavoro in rete”); in questo quadro, il contributo degli operatori specializzati sarà cruciale per garantire l’efficacia degli interventi.
  • l’équipe del CUAV deve essere formata da almeno tre operatori/operatrici e deve comprendere almeno un/a professionista con la qualifica di psicoterapeuta o psicologo/a con una formazione specifica nel campo della violenza di genere;
  • dovranno assicurare una serie di prestazioni minime, tra le quali “colloqui di valutazione iniziali” finalizzati a verificare che sussistano le condizioni necessarie per l’avvio del programma; la “valutazione in itinere”, volta ad indagare le attitudini e la motivazione degli autori di violenza al fine di evitare i cosiddetti “accessi strumentali”; la “presa in carico” vale a dire l’attivazione dei programmi; le “attività di prevenzione primaria” dirette a prevenire la violenza attraverso interventi di sensibilizzazione e di formazione.

Il rispetto dei requisiti previsti dall’Intesa sui CUAV costituirà condizione necessaria per accedere ai finanziamenti pubblici.

Per quanto riguarda i finanziamenti, nella stessa seduta della Conferenza Stato-Regioni è stata raggiunta l’intesa anche sul D.P.C.M. di riparto delle risorse stabilite dall’art. l’art. 26-bis del decreto-legge n. 104/2020 e dalla Legge di bilancio 2022 per un ammontare totale di 9 milioni di euro. | Per approfondire clicca qui>>