I diritti dei bambini

Supplemento alla Rassegna bibliografica 3-4/2018

A distanza di 30 anni dalla promulgazione della Convenzione internazionale dei diritti dei bambini e delle bambine, Roberta Bosisio (Università di Torino) si interroga su quali siano «“i nodi da sciogliere”, gli eventuali errori compiuti, le inadempienze, i punti deboli e i punti di forza dell’approccio sino ad oggi adottato per il raggiungimento dell’obiettivo».

L’autrice individua alcuni nodi critici nel dibattito attuale sui diritti dei bambini: 1) i significati attribuiti al concetto di infanzia e di diritti dei bambini; 2) l’interpretazione della nozione di protezione dei bambini e quella di partecipazione dei bambini; 3) l’applicazione “automatica” dei diritti contenuti nella Convenzione, non tenendo conto dei contesti socio-economici-culturali in cui ciascun bambino vive; 4) l’impatto della Convenzione, cioè l’individuazione di indicatori che permettano di valutare l’aumentato o meno benessere dei bambini e delle bambine a seguito dell’attuazione della Convenzione. A partire da questi elementi il percorso di lettura offre un approfondimento del dibattito culturale in corso e una ricognizione accurata della più recente bibliografia nazionale e internazionale sul tema.

Il percorso filmografico di Lucia Cini, pedagogista, attraverso l’analisi di alcune pellicole, traccia un percorso sui diritti dell’infanzia a partire da I bambini e noi (1970, 1978) di Luigi Comencini, una straordinaria indagine documentaristica realizzata con interviste a bambini di diverse regioni italiane, appartenenti alle classi sociali più povere, che ha fotografato e raccontato un’Italia deprivante quanto disattenta. L’asino vola (Fonte, Tripodi, 2015), Il bambino cattivo (Avati, 2013), Barbiana ’65. La lezione di Don Milani (D’Alessandro, 2017), La sposa bambina (Khadija Al Salami, 2014) sono solo alcune delle pellicole commentate in questo percorso.

Il cinema, come scrive l’autrice, «ha percorso impavidamente senza sosta il sentiero tematico dell’infanzia, scandagliandone da più parti la forma e l’essenza. Ha parlato – e certo lo continuerà a fare – di essa ma soprattutto, in molti casi, per essa: ha fatto luce per urlare e denunciare, per fare giustizia, per dare un nome a sofferenze e brutalità, nell’intento di tutelare e proteggere. Abbracciare l’infanzia e battersi per quei diritti troppo spesso omessi. Il cinema ha posato il suo sguardo sui più piccoli, mettendosi al loro fianco, porgendo loro la mano. Attraverso i riflettori, migliaia di bambine e bambini, migliaia e migliaia di storie hanno potuto gridare la propria esistenza al pianeta Terra e a tutta la sua affaccendata umanità».
 

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