Il percorso "Famiglie & Operatori" è un percorso che ha visto coinvolti famiglie e operatori, nell'ambito del programma P.I.P.P.I., spinti dalla convinzione che genitori, bambini, bambine e adolescenti abbiano il diritto di partecipare ai processi decisionali che li riguardano, in quanto la partecipazione è un diritto sancito dalla normativa nazionale e internazionale, sostenuto anche da ragioni etiche, metodologiche e professionali. La partecipazione consente a bambini e bambine e alle loro famiglie di diventare protagonisti della propria storia attraverso l’esercizio della capacità di scegliere e ciò permette di riconoscere il “sapere” delle famiglie.
P.I.P.P.I., il cui acronimo si ispira alla resilienza di Pippi Calzelunghe come metafora della forza dei bambini nell’affrontare le situazioni avverse della vita, è il risultato di un innovativo paradigma di azione pubblica, avviato nel 2011, tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il LabRIEF (Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare) del Dipartimento FISPPA dell’Universita di Padova.
P.I.P.P.I. ha la finalità di innovare e uniformare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie in situazione di vulnerabilità al fine di prevenire il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal proprio nucleo familiare, attraverso un approccio olistico ed ecosistemico alla persona, ai bambini e alle bambine e ai genitori all’interno di un contesto integrato dei servizi e delle varie professionalità e che tenga in ampia considerazione la prospettiva delle famiglie e dei bambini e delle bambini in tutte le fasi del percorso di accompagnamento. Il gruppo scientifico di UniPd e gli operatori della Regione Toscana sono stati spinti ad intraprendere questo percorso partendo dalla caparbietà di alcuni referenti e operatori del territorio toscano che da anni hanno dimostrato in fatti ed azioni che un altro modo di lavorare con le famiglie è possibile. Erano anni che ci si pensava e come ha detto un papà nel primo incontro “non si capisce cos’altro c’era da aspettare”. Le famiglie hanno un sapere sui loro figli e sulle relazioni interne che ricercatori e operatori non possono avere. Gli operatori hanno un sapere che le famiglie non hanno e pertanto solo mettendo insieme questi due saperi, si può vedere la realtà delle famiglie in maniera un po’ più ampia e più profonda, come ha sottolineato all'ultimo incontro la Prof.ssa Paola Milani.
Tale percorso ha permesso a piccoli e grandi di accogliere saperi e sguardi di tutti: operatori, famiglie, bambini/e e ricercatori ampliando ed approfondendo la realtà delle famiglie. Ha permesso di stare fianco a fianco con le famiglie, superando la logica esperto/utente facilitando un dialogo aperto e autentico attraverso uno sguardo gentile e accogliente. Ha avviato un processo di trasformazione che coinvolge famiglie, operatori e ricercatori, nel quale si possono sperimentare sentimenti ed emozioni gioiose e d uno stare insieme giocoso, aldilà del mito della distanza professionale.
Il percorso si è svolto in 4 incontri: 7 ottobre 2023, 27 gennaio 2024, 18 maggio 2024, 21 settembre 2024 presso gli spazi dell'istituto degli Innocenti. Durante l'ultimo incontro, sono state svolte anche delle interviste all'assessora Spinelli, al dirigente Salvi, ai ricercatori, agli operatori, ai ragazzi e alle ragazze, e alle famiglie che hanno partecipato a questo percorso. Interviste che confluiranno in un video di documentazione che verrà presentato durante il convegno in ricorrenza della Giornata internazionale dei diritti per l'infanzia e l'adolescenza il prossimo 20 novembre presso il Salone Brunelleschi.
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