Presentate agli Innocenti le Carte della partecipazione

immagine di un momento dell'evento di presentazione delle Carte PIPPI

Il 2 maggio scorso, all’Istituto degli Innocenti di Firenze, si è svolta la prima delle dieci giornate del percorso formativo promosso dal Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza per diffondere strumenti operativi utili al lavoro con le famiglie in un’ottica partecipativa. Un’iniziativa rivolta a educatori, assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri e insegnanti.

La giornata di avvio del percorso è stata l’occasione per presentare le “Carte della partecipazione”, strumento innovativo destinato agli operatori e realizzato dal Laboratorio Territoriale (LabT) integrato di Firenze e Prato nell’ambito della settima annualità (2018-2020) del Programma PIPPI.
Le carte illustrate – che fanno parte di un kit composto da un quaderno operativo e altri strumenti di supporto - permettono di raccogliere il punto di vista della persona sulla qualità della relazione con gli operatori, con la finalità più ampia di promuovere la sua partecipazione attiva al processo decisionale. «Le immagini delle carte – si spiega nel quaderno operativo - possono aiutare la persona a evocare stati d’animo, facilitare la comunicazione e aprire nuovi ambiti di riflessione. L’obiettivo, infatti, non è valutare la persona e la sua capacità di partecipare al progetto definito dall’operatore ma, attraverso le carte, stimolare la narrazione riguardo a come sta procedendo la relazione con i Servizi, la cui qualità è responsabilità di tutti (operatori e famiglie) e ha una ricaduta diretta sul livello di co-decisionalità del progetto».

Il primo incontro si è aperto con gli interventi di Alessandro Salvi, dirigente della Regione Toscana, e Paola Milani, docente all’Università di Padova.
Salvi si è soffermato, in particolare, sulle politiche volte a sostenere le famiglie in situazione di vulnerabilità, mentre Milani ha parlato del nuovo strumento proposto dal percorso formativo concentrandosi, in particolare, sull’importanza e il valore della partecipazione: «un fattore predittivo di successo – ha spiegato la docente -, perché permette alle famiglie di apprendere le soft skills di cui hanno bisogno nella relazione con i figli, come la capacità di esprimersi, gestire i conflitti, risolvere i problemi».
La formazione è stata condotta dal gruppo di operatori del LabT di Firenze e Prato, che hanno illustrato il percorso che ha portato alla creazione dello strumento e hanno mostrato i possibili utilizzi del kit nei diversi contesti della pratica professionale.

Le date dei prossimi incontri formativi sono disponibili nel programma allegato.
Il Programma PIPPI, promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e realizzato in collaborazione con l’Università di Padova, mira a sostenere le famiglie in situazione di vulnerabilità.