Quarto rapporto sulle povertà in Toscana

cover del Quarto rapporto sulla povertà in Toscana

È online, nelle pagine del sito della Regione Toscana dedicate all’Osservatorio sociale regionale, il Quarto rapporto sulle povertà in Toscana.

La pubblicazione, curata dall’Osservatorio sociale regionale, è suddivisa in quattro capitoli: il primo offre un quadro sulla povertà in Toscana e si sofferma sul ruolo del Reddito di cittadinanza; il secondo è dedicato al lavoro sociale (programmazione zonale, équipe multidisciplinari, reti); il terzo contiene un’analisi sul Reddito di cittadinanza e l’impatto del Covid-19 sui processi di impoverimento; il quarto, infine, presenta alcuni approfondimenti sulle diseguaglianze e il rischio di esclusione per i bambini e i ragazzi inseriti nei percorsi di accompagnamento sociale, sulla povertà alimentare (attività degli Empori solidali della Toscana) e sui dati dei Centri di ascolto Caritas.

«Il rapporto sulle povertà – si legge nell’introduzione - è un altro strumento che Regione Toscana mette a disposizione dei decisori e degli operatori, per supportarli nella programmazione degli interventi e nella loro messa in pratica attraverso la lettura dei dati e delle esperienze più significative emerse dai territori. Il rapporto 2020 dunque – oltre ad aggiornare come ogni anno i dati statistici di contesto ed affrontare temi specifici come il Reddito di Cittadinanza (RdC) ed i vari aspetti della povertà – per ogni argomento cerca di evidenziare gli effetti dell’emergenza coronavirus sulle fasce di popolazione già fragili e sui servizi ad esse dedicati».

L’approfondimento tematico sulle diseguaglianze e il rischio di esclusione per i bambini e i ragazzi inseriti nei percorsi di accompagnamento sociale contiene i dati del monitoraggio annuale realizzato dal Centro regionale con la collaborazione delle zone distretto sugli interventi a favore dei minori e delle loro famiglie (al 31 dicembre 2019).

Secondo i dati del Centro regionale, al 31 dicembre 2019 in Toscana si contano 247 minorenni in affidamento part-time con un’incidenza di stranieri del 43%, e 1.022 minorenni accolti in struttura semiresidenziale, in forte crescita rispetto all’anno precedente (+25%) e con un’incidenza di stranieri ancora molto alta che supera il 30% (34% contro il 31% del 2018).

Il sostegno socio-educativo scolastico passa dai 2.567 under 18 coinvolti nel 2017 ai 3.198 del 2019 per un aumento percentuale del 25% con un’incidenza degli stranieri che rimane costantemente al 23%. Il sostegno socio-educativo territoriale, invece, tra il 2017 e il 2019 passa da 2.911 minorenni coinvolti a 2.391 per una diminuzione percentuale del 18%. Diminuisce in questo caso anche l’incidenza degli stranieri che nel 2019 scende di poco sotto al 30%. Per quanto riguarda il sostegno socio-educativo domiciliaretra il 2017 e il 2019 il numero di famiglie coinvolte passa da 3.154 del 2017 a 3.624 del 2019 per un incremento del 15%; aumentano anche gli under 18, che passano da 3.948 a 4.589 (16%).

I nuclei familiari con figli minorenni che hanno usufruito di una forma di assistenza economica da parte dei servizi territoriali crescono tra il 2017 e il 2019 da 8.545 a 9.107 per un incremento percentuale del 7%, mentre gli under 18 coinvolti passano da 12.710 a 14.351 per un incremento percentuale del 13%.

«Tutte le voci sopra descritte – si spiega nel rapporto - rientrano nel più ampio insieme dei minori presi in carico dai servizi sociali territoriali. In Toscana a fine 2019 i presi in carico erano 25.870, di cui 16.342 italiani (63%), 8.736 stranieri al netto dei non accompagnati (34%) e 792 minori stranieri non accompagnati (3%). Dati che oltre ad esprimere la dimensione quantitativa del fenomeno confermano il forte elemento di criticità delineato dall’incidenza dei minori stranieri che risultano essere proporzionalmente molti di più rispetto alla popolazione minorile residente».

Al 31 dicembre 2019, inoltre, i minorenni fuori famiglia sono 1.8541.095 in affidamento familiare (dato sostanzialmente in linea con i due anni precedenti) e 759 in struttura residenziale (dato in calo del 19% rispetto ai 934 del 2017). Sale rispetto agli affidamenti familiari ma anche rispetto alla maggior parte degli interventi a favore dei minori l’incidenza degli stranieri, che raggiunge il 47% (23% sono stranieri al netto dei non accompagnati e il 24% sono minori stranieri non accompagnati). Completano il quadro della residenzialità, sommandosi ai precedenti, gli accolti negli appartamenti per l’autonomia che al 31 dicembre 2019 sono 217, quasi esclusivamente di cittadinanza straniera.