Minori stranieri non accompagnati: i dati del Centro regionale al 31 dicembre 2015

Il 27 ottobre scorso l'Istituto degli Innocenti ha ospitato il convegno organizzato dall'Ars (Agenzia regionale di sanità) Migrare in Toscana: accoglienza, presa in carico e stato di salute, una giornata di studio dedicata al tema della salute dei migranti nella nostra Regione e all'analisi del sistema di accoglienza in Toscana. La seconda parte del convegno ha dato spazio a un approfondimento sui minori stranieri non accompagnati.

Sono intervenuti, fra gli altri, Fabio Voller, dell'Ars, Maria José Caldés Pinilla, del Centro di salute globale, e Lorella Baggiani, della Regione Toscana, che ha illustrato i dati del Centro regionale sui minori in carico ai servizi sociali dei Comuni al 31.12.2015 e ha parlato delle prassi consolidate e delle innovazioni sul territorio toscano.

Secondo i dati del Centro regionale, i minori stranieri non accompagnati in carico ai servizi sociali dei Comuni al 31.12.2015 sono 506 (381 accolti in struttura e 125 in affidamento familiare), un numero più elevato rispetto al 2013 (+118%). La maggior parte ha un'età compresa tra i 14 e i 17 anni e prevale il genere maschile. Si tratta di ragazzi che mediamente rimangono nelle strutture per periodi brevi.

«La Regione – ha spiegato Baggiani - si sta muovendo, sull'accoglienza, attraverso linee di azione che guardano all'innovazione e a percorsi sperimentali, all'integrazione degli interventi e alle opportunità, al consolidamento e all'innovazione dei sistemi di monitoraggio».

Baggiani si è soffermata anche sugli “appartamenti per l'autonomia”, progetto innovativo della Regione avviato nel 2015 e proseguito nel 2016. «La sperimentazione – ha sottolineato – ha due obiettivi: ampliare il quadro dell'offerta di accoglienza residenziale e colmare una mancanza regolamentare/tipologica, per evitare l'uso improprio delle comunità a più forte vocazione di tutela, superare la logica del prolungamento del progetto assistenziale dopo i 18 anni e dare senso alla sfida di coniugare le azioni di tutela con la spinta all'autonomia e alla costruzione del proprio futuro. Siamo arrivati a 41 progettualità. Il sistema si dota, così, di ulteriori 300 posti di accoglienza. La sperimentazione si sta diffondendo su tutto il territorio regionale».