La relazione con le famiglie

bambino che scrive
donna che illustra a un neonato un libro
pallottoliere
Conferenza dell'educazione e istruzione della Zona educativa Fiorentina Sud-Est

La relazione con le famiglie dei bambini non è un'opzione.

Non è una delle possibilità praticabili a discrezione dell'educatore, e non è neppure da considerare qualcosa di accessorio da ascrivere alla buona volontà dell'educatore. Le relazioni con le famiglie sono parte integrante del lavoro educativo: dunque, sono un'azione necessaria e obbligata. Lo sono da un punto di vista professionale, ma non solo.

Che occuparsi di un bambino comporti conoscere l'immagine che i genitori hanno di lui, e che certamente gli rimandano, è facilmente intuibile: poiché sulla formazione dell'immagine che il bambino elaborerà di sé interverranno, anche se non in uguale misura, sia quella riverberata dai genitori, sia quella che l'istituzione educativa gli rimanda.

Le due parti in causa, famiglia ed educatori, dovrebbero sentire l'esigenza di un confronto regolare e periodico, di un confronto sulle manifestazioni emotive ed evolutive dello sviluppo del bambino durante la crescita. Gli uni dovrebbero farsi un impegno di ascoltare la voce degli altri, per evitare una forma educativa dai toni schizofrenici, in cui il bambino si troverebbe a dover fare mediazioni che sono al di sopra delle sue possibilità.

È evidente che quello della condivisione tra famiglia e istituzione educativa, per il benessere del bambino, è solo la prima, la più banale considerazione al riguardo. Ma ce n'è un'altra, di natura diversa, che riguarda il sostegno alla famiglia...

 

In allegato è possibile leggere l'intero contributo a cura di Paolo Borin, Gruppo Coordinamento pedagogico zonale, Zona Fiorentina Sud-Est

 

Per approfondire il tema segnaliamo i seguenti materiali di studio selezionati dalla Biblioteca Innocenti Library A.C. Moro:

 

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