Indicazioni per la prevenzione e il contrasto alla violenza

Toscana. Giunta regionale, Delibera 14 aprile 2020, n. 503, Emergenza sanitaria COVID-19. Indicazioni per le strutture ed i servizi di prevenzione e contrasto alla violenza. Approvazione.
La Regione Toscana, con deliberazione di Giunta Regionale 14 aprile 2020 n. 503, ha approvato il documento predisposto dal Comitato regionale di coordinamento sulla violenza di genere, che contiene indicazioni per le strutture di accoglienza e per i servizi di prevenzione e contrasto alla violenza nel periodo di emergenza legata al Coronavirus.
 
«Il fenomeno della violenza domestica, nel periodo dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, a causa della convivenza forzata rischia di inasprirsi. È pertanto necessario che il sistema di prevenzione e contrasto alla violenza di genere si attrezzi per non farsi trovare impreparato a gestire le eventuali criticità. Facendo seguito alle disposizioni generali di cui ai D.P.C.M. relativi all’emergenza epidemiologica da COVID-19, e fatte salve le disposizioni impartite dalle autorità locali, si assumono nuove modalità organizzative e si forniscono indicazioni valide per il periodo di emergenza di cui ai Decreti medesimi o comunque a quello che verrà successivamente disposto e indicato».
 
Il documento, riportato nell’Allegato A della delibera 503/2020, contiene indicazioni per l’operatività dei Centri antiviolenza e per l’ospitalità in Case rifugio di prima e seconda accoglienza, oltre a indicazioni generali per la messa in sicurezza di donne vittime di violenza sole o con figli. L’ultima parte del testo è dedicata ai percorsi integrati.
 
«Le presenti indicazioni, unitamente allo sforzo coordinato in termini di comunicazione, costituiscono un importante tassello in termini di coordinamento degli ambiti sanitario, sociale, privato sociale, giuridico che la violenza di genere chiama in causa, e possono come tale essere propedeutiche ad un più strutturato e integrato protocollo regionale antiviolenza condiviso e co-costruito con tutti gli attori delle reti territoriali antiviolenza».